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Pedalpiano recital: Schumann, Boëly, Gounod, Alkan (DVD Continuo Records, 2014)

Un pianoforte al quadrato: il piano-pédalier

 

Chiamato anche ‘Pedalflügel’ in Germania o ‘Pedalpiano’ nei paesi anglofoni, il piano-pédalier è un pianoforte a cui è abbinata una pedaliera di tipo organistico, collegata ad una seconda cordiera. Per il clavicordo e per il clavicembalo con pedaliera anche J. S. Bach ha composto diversi brani, come le sei ‘Sonate in trio’ BWV 525-530 “für zwei Claviere und Pedal” e la monumentale Passacaglia in do minore BWV 582 che aprirà il programma. È noto che Mozart possedeva un piano-pédalier di Anton Walter, su cui ha anche improvvisato in pubblico, eseguendo in prima assoluta il Concerto K 466. La Fantasia K 608, concepita per organo meccanico, risulta di particolar fascino se ascoltata al piano-pédalier. Robert Schumann, convinto che il piano-pédalier sarebbe stata la naturale evoluzione del pianoforte, scrisse per questo strumento alcune ispiratissime musiche, come i ‘Sechs kanonische Etüden für den Pedalflügel’ op. 56 e i ‘Vier Skizzen für den Pedalflügel’ op. 58. Qui la linea affidata alla pedaliera dona una luce particolare alle armonie, e sembra quasi impersonare ‘Maestro Raro’, l’alter ego di Schumann che è espressione di poetica saggezza e sublime equilibrio. Perché Schumann amava così tanto il piano-pédalier? Credo che proprio la presenza di una voce diversa, in grado di sostenere le armonie, ma anche, grazie al suo timbro diverso, di dialogare dialetticamente con la tastiera del pianoforte, abbia stimolato la sua creatività. Dunque l’idea di far suonare il pianoforte con due voci diverse e coesistenti deve averlo certamente entusiasmato, a tal punto da convincere Mendelssohn ad istituire una cattedra di piano-pédalier al Conservatorio di Lipsia.

Nella seconda metà dell’Ottocento, il piano-pédalier guadagnò una certa popolarità in Francia, grazie all’interesse di due grandi costruttori di pianoforti Erard e Pleyel.

Charles Gounod è stato altrettanto interessato al piano-pédalier, ed ha composto ben quattro brani per piano-pédalier e orchestra: ‘Fantaisie sur l’Hymne Russe’ (1885), ‘Suite Concertante’ (1886), ‘Danse Romaine’ (1888) e, da ultimo, il ‘Concerto in mi bemolle maggiore’ (1889), chiaramente scritto per valorizzare le potenzialità gestuali e timbriche della pedaliera. La sua Marcia funebre per una marionetta è oggi celeberrima nella versione orchestrale, usata come sigla della serie televisiva “Alfred Hitchcock presenta”. Gounod l’aveva composta nel 1877 per solo pianoforte, dedicandola sarcasticamente ad un critico musicale che egli considerava, appunto, una marionetta. La peculiare scrittura con frequenti incursioni nel registro grave mi ha indotto a commissionare al compositore Giuseppe Lupis la trascrizione per pedalpiano presentata in questo programma.

Uno dei primi sostenitori francesi del piano-pédalier fu Alexandre-Pierre-François Boëly (1785 - 1858), autore dei 12 brani op. 18 (1856) per piano-pédalier, oggi eseguiti normalmente all’organo. Da questo, che è il primo importante ciclo di brani dedicati espressamente al pedalpiano, ascolteremo la Fantasia e Fuga op. 18 n. 6, nucleo della raccolta, caratterizzato da una scrittura smagliante, molto più pianistica che organistica, in cui la pedaliera aggiunge alla già trasparente polifonia una maggiore robustezza nel registro grave, creando una sorta di terza dimensione nella percezione delle linee. Il carattere improvvisativo del Preludio contrasta con la scrittura severa della Fuga, in cui, nella parte finale, ricompaiono le quartine di semicrome del Preludio, sovrapponendosi al soggetto della Fuga.

Charles Valentin Alkan è stato senza dubbio il più prolifico e innovativo autore di brani per piano-pédalier. Dalle testimonianze dei suoi contemporanei apprendiamo che egli era anche un sensazionale virtuoso di questo strumento, a cui si dedicò con assiduità ed entusiasmo negli ultimi trent’anni della sua vita. In questa fase il suo linguaggio, già estremamente virtuosistico e polifonicamente complesso, si fa più astratto e asciutto: abbandona i colori sfavillanti tipici dei suoi più acrobatici brani pianistici per dare priorità alla trasparenza del contrappunto e sperimentare soluzioni armoniche e timbriche inusitate. Alkan ha composto più di tre ore di musica per piano-pédalier, tra cui il monumentale Impromptu op. 69 (costituito da 14 Variazioni e una Fuga su un Corale luterano) e il mistico Benedictus op. 54. In questo programma ascolteremo l'intenso Benedictus op. 54, primo brano composto da Alkan per piano-pédalier, di carattere meditativo, come anche le due Prières op. 66, per terminare con due degli 11 Grands Préludes op. 66 per piano-pédalier, che ci danno un saggio dell’abilità di Alkan di sfruttare appieno le potenzialità timbriche e gestuali dello strumento.

 

Inaugurato a Pordenone nel concerto del 27 aprile 2012 con i Berliner Symphoniker, il Pinchi Pedalpiano System è stato progettato da Claudio Pinchi e costruito nell'aprile 2012 su commissione di Roberto Prosseda. 

Si tratta di una pedaliera adattabile a qualsiasi pianoforte a coda o a mezza coda, che consente di ottenere un piano-pédalier utilizzando due pianoforti a coda sovrapposti. Ciò potrà, auspicabilmente, consentire la diffusione internazionale del piano-pédalier, finora ostacolata proprio dai problemi logistici di costruzione e trasporto dello strumento tradizionale (se ne lamentava già il padre di Mozart, a proposito della difficoltà di trasporto del piano-pédalier di Anton Walter).  

Oltre a questi vantaggi pratici, la pedaliera Pinchi presenta alcune funzioni nuove che mirano a espandere il piano-pédalier, a farne uno strumento ancor più versatile e stimolante per chi lo suona, per chi lo ascolta e anche per i compositori che intendano scrivere nuova musica per piano-pédalier. 

Tra le principali innovazioni del Pinchi Pedalpiano System, si segnalano le seguenti: 

 

- Possibilità di funzionare con qualsiasi pianoforte a coda (anche mezza coda o un quarto di coda). Il meccanismo infatti agisce direttamente sulla tastiera esterna del pianoforte, come fanno le dita di un pianista. 

La possibilità di agire con pianoforti diversi amplifica la gamma timbrica, ad esempio se il pianoforte inferiore ha un suono ben diverso dall'altro. E' anche possibile usare pianoforti storici (Erard, Pleyel) se la larghezza dei tasti non cambia. 

 

- Tre registri indipendenti di 16 piedi, 8 piedi, 4 piedi e estensione di 5 ottave. I tre registri sono azionati da tre rispettivi pedali di ottone, posti a sinistra dei tre pedali del pianoforte superiore. In base al registro usato, cambia l'estensione della pedaliera, consentendo di raggiungere un'estensione di ben 5 ottave. La possibilità di cumulare i registri consente di raddoppiare (o anche triplicare) all'ottava e alla quindicesima ogni nota singola suonata con la pedaliera, con effetti timbrici inusitati e sfruttabili dai compositori contemporanei. Del resto il raddoppio all'ottava bassa o alta è già prescritto nelle partiture per piano-pédalier di Alkan.

 

- Pedale di risonanza a tre posizioni. La pedaliera ha un pedale di ottone che controlla gli smorzatori dei due pianoforti sia sincronicamente che separatamente. Il passaggio da una posizione all'altra è immediato e più essere effettuato durante un'esecuzione, così da gestire al meglio le risonanze di entrambi i pianoforti. 

 

Roberto Prosseda