La musica come occasione di incontro personale
Una recente ricerca pubblicata sull’Huffington Post sostiene che la dipendenza da droghe non dipenda tanto da agenti chimici, quanto dalla situazione psicologica di chi assume le droghe:
http://www.huffingtonpost.it/johann-hari/la-piu-probabile-causa-dipendenza_b_6537964.html
Sembrerebbe, quindi, che spesso proprio la solitudine e la mancanza di speranza siano le condizioni che agevolano la caduta nel tunnel. Viceversa, vivendo fuori dal proprio isolamento, nella condivisione con gli altri è più semplice gestire e superare anche le difficoltà. E la musica, in tal senso, può essere un perfetto strumento di aggregazione. Nel concerto dal vivo, la condivisione di un’opera d’arte ascoltata in tempo reale è il collante che può generare nuove relazioni e una più intensa percezione delle emozioni.
Oggi si tende a vivere attraverso troppi filtri: per molti viene ormai più naturale comunicare i propri stati d’animo e le proprie esperienze quotidiane tramite i social networks, che non direttamente incontrando un amico di persona. La musica dal vivo, sia per chi la suona, sia per chi la ascolta, è invece un’esperienza di ben altra profondità, in grado di aprire canali di comunicazione profondi e diretti.
Così come anche l’incontro dal vivo con altri artisti e operatori musicali è di ben altro peso rispetto a qualsiasi contatto virtuale (via mail, facebook o telefono). Ecco perché, oggi più che mai, il contatto personale e la stretta di mano possono esser elementi determinanti per la propria esperienza artistica e professionale e per lo sviluppo dei propri progetti.
Roberto Prosseda
