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Musica e società

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Testimonianza per Donatori di Musica

Spesso mi chiedo se io non sia stato un po’ troppo egoista nell’investire trent’anni della mia vita nello studio della musica e del pianoforte. È, ovviamente, molto riduttivo parlare solo di “studio”, visto che la musica è molto di più: è un modo di vedere, capire e amare la vita, il mondo, la realtà che ci circonda, un modo di comunicare con gli altri e di guardare dentro noi stessi. Tuttavia, non posso fare a meno di pensare che la grande quantità di tempo che ho dedicato alla musica l’avrei potuta impiegare meglio, mettendola direttamente a servizio degli altri con professioni più concretamente utili al prossimo: ad esempio, quella del medico. Un medico può salvare migliaia di vite. E un musicista? Oggi posso dire, grazie all’esperienza dei Donatori di Musica e dei concerti che ho avuto il privilegio di tenere presso i reparti di Oncologia degli ospedali di Carrara e di Bolzano, che anche un musicista può mettere a frutto la propria esperienza professionale e la propria sensibilità artistica per “donarla” con efficacia a chi ne ha più bisogno. Suonare per i pazienti delle Oncologie è un’esperienza forte, intensa, che fa bene tanto ai pazienti, quanto a noi musicisti. In quei concerti speciali ho trovato la risposta alla mia domanda sull’utilità della musica. Donare emozioni, trasmettere l’arte dei grandi compositori ad un pubblico così speciale e assetato di bellezza – nonostante le difficoltà delle condizioni di salute – è una delle più profonde gratificazioni che un musicista possa immaginare. E per questo sono particolarmente grato a quel pubblico “speciale”. Credo che l’intensità delle interpretazioni “donate” in questi particolari concerti sia difficilmente ripetibile altrove. Auguro a tutti i miei colleghi di provare una simile, intensa esperienza umana ed artistica.

 

Roberto Prosseda

 

www.donatoridimusica.it