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Pensieri brevi
Pensieri brevi
Se c’è un termine che rappresenta al meglio le caratteristiche della vita moderna, questo è forse multitasking, ossia lo svolgere più attività contemporaneamente. Potrebbe sembrare un positivo segno di progresso, che agevola e velocizza le nostre attività, ma questo stile di vita risulterebbe poco compatibile con il nostro cervello, che non sarebbe progettato per gestire più attività sovrapposte. Gli effetti negativi del multitasking per la nostra salute sono emersi nel recente studio del neuroscienziato Daniel J. Levitin, direttore del Laboratory for Music, Cognition and Expertise alla McGill University e autore del libro “The Organized Mind: Thinking Straight in the Age of Information Overload.”
In sintesi, il continuo sovrapporsi di informazioni diverse a cui siamo oggi sottoposti rischia di indebolire la nostra capacità di attenzione e di concentrazione. Si innescherebbe anche un processo ormonale che causa dipendenza, “premiando” il cervello quando esso di distrae e passa da un’informazione all’altra. La dipendenza da Facebook o dalle email è in effetti un fenomeno in espansione, che potrebbe condizionare la serenità e la salute delle future generazioni.
Un rimedio semplice è diventare “degustatori” di musica classica: sapere ascoltare e gustare un’opera musicale implica uno sviluppo della propria sensibilità e spesso può rappresentare il primo passo di un percorso di riscoperta della bellezza di luoghi, paesaggi e sapori, che potremmo riassumere nel concetto di slow listening. Al pari di slow food, slow listening comporta l’assenza di ogni tipo di fretta, e dà la priorità alla qualità del messaggio di ascolto, rispetto alla quantità. La musica classica è slow per antonomasia, e ciò non vuol dire che essa manchi di energia o di passione, ma, al contrario, che proprio per la maggiore varietà di nuances e gradi di espressione consente una più intensa e appagante esperienza di ascolto.
Roberto Prosseda