DIVULGAZIONE
TV e documentari
TV e documentari
Documentario di Angelo Bozzolini e Roberto Prosseda. Regia di Angelo Bozzolini.
Con Leslie Howard, Evgeny Kissin, Antonio Pappano, Quiino Principe, Roberto Prosseda, Piero Rattalino, Charles Rosen.
Pubblicato in DVD dalla Euroarts.
Questo documentario, ultimato nel bicentenario della nascita di Liszt (1811-1886), intende raccontare la straordinaria, ricchissima esistenza del grande compositore ungherese, mettendo a fuoco in particolare i suoi rapporti con l’Italia e con il patrimonio artistico e culturale italiano. Il percorso biografico viene quindi narrato per intero, ma si sofferma soprattutto sul suo primo soggiorno in Italia (1837-39), in cui fu affascinato dai paesaggi del Lago di Como e della Toscana e conobbe la vita musicale milanese, frequentando, non senza polemica, il Teatro alla Scala.
In quegli anni egli visse la sua prima importante relazione sentimentale: quella con Marie d’Agoult, madre dei suoi tre figli, che lo accompagnò durante le sue peregrinazioni artistiche, documentandole con un ricco e intenso diario. Ma, soprattutto, proprio in quel primo soggiorno italiano Liszt concepì la maggior parte delle sue più importanti composizioni: i due Concerti per pianoforte e orchestra, Totentanz, gli Studi Trascendentali, la Dante Sonata, che vengono presentate nei contributi musicali del documentario. In Italia, inoltre, Liszt inventò il recital, e dall’Italia partì il suo grande tour internazionale che lo trasformò nella prima “rock-star” ante litteram.
La narrazione biografica è effettuata tramite la lettura di lettere e diari originali di Liszt e di Marie d’Agoult (con le voci di Giorgio Colangeli e Sonia Bergamasco), accostata a scene di ricostruzioni d’epoca che rievocano il loro soggiorno sul Lago di Como, a Milano, Pisa, San Rossore e Roma, nell’intento di far cogliere allo spettatore gli spunti poetici che hanno toccato la sensibilità creativa di Liszt: guardare l’Italia con gli occhi di Liszt.
Le principali caratteristiche della poetica lisztiana e le ragioni della sua importanza storica come innovatore del linguaggio pianistico e del “costume” concertistico sono dialetticamente spiegate da Evgeny Kissin, Antonio Pappano, Leslie Howard, Piero Rattalino, Quirino Principe, Charles Rosen. Sono inoltre indagati aspetti meno noti della sua personalità: il suo tormentato rapporto con la fede e con la vita clericale (nel 1864 a Roma prese gli ordini minori), l’influenza dell’eros nella sua musica, l’elemento mefistofelico, la straniata modernità della sua tarda produzione. Non mancano numerosi esempi al pianoforte, effettuati da Rosen, Howard e da Roberto Prosseda, che si sofferma proprio sui brani che costituiscono la raccolta “Années de Pèlerinage, Italia”, il ciclo pianistico in cui Liszt testimonia esplicitamente il suo amore per l’arte e la cultura italiana.
La vita del compositore Franz Liszt narrata con lettere originali, ricostruzioni ambientate sul Lago di Como e in Toscana ed esempi al pianoforte di Charles Rosen, Leslie Howard e Roberto Prosseda.