DISCOGRAPHY
CDs & DVD
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Mozart:
Piano Quartet K478 in G minor
Piano Quartet K493 in E flat major
Roberto Prosseda, piano
Members of Quartetto Bernini
Reviews:
Recensioni:
È un momento felice, questo, per l'attività di Roberto Prosseda musicista eclettico che affianca all'impegno di pianista la passione per la ricerca (incentrata anzitutto su Mendelssohn) e la scrittura di saggi e articoli. Qui Prosseda suona i due Quartetti con pianoforte K 478 e 493 di Mozart insieme con i membri del Quartetto Bernini realizzando un'incisione di prim'ordine. L'analisi delle forme e della sostanza del tessuto cameristico mozartiano - qui probabilmente più complesso che altrove per la presenza dello strumento a tastiera - si riflette in una lettura finemente lavorata, risolta con padronanza pari alla naturalezza d'espressione, dove a emergere prima di ogni altra cosa è il gusto dell'interazione vissuta tra i quattro strumenti. E si tratta di un interplay - per adoperare n termine jazzistico - capace di affascinare l'ascolto per la freschezza e l'eleganza ariosa con cui si dispiega senza recedere in nulla dalla precisione e dall'attenzione curatissima per la qualità e prorpietà del suono, dettagli del fraseggio e dell0articolazione, graduazione e sfumature delle dinamiche. L'impressione è che l'universo cameristico mozartiano sia ricostruito con la lucidità del pensiero e insieme con la delicatezza del cesello, così da riuscire ad intrecciare mirabilmente leggerezza di tocco e intensità affettuosa, tensione intellettuale e senso del gioco, introspezione ed estroversa esuberanza, serietà ed ironia.
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Nicoletta Sguben, Amadeus
CD Review: Mozart Piano Quartets
È Prosseda, con il suo retaggio mendelssohniano, a imprimere qui il sigillo della grazia e dell' eleganza più luminosa.
Nonostante l' aura domestica (o forse proprio grazie ad essa), con un pianoforte vagamente ovattato, i due Quartetti mozartiani, K 478 e K 493, incisi per la Universal da Roberto Prosseda e da tre giovani maestri del Quartetto Bernini, rendono con naturalezza tutto lo slancio di un' inventiva che pare inesauribile. È Prosseda, con il suo retaggio mendelssohniano, a imprimere qui il sigillo della grazia e dell' eleganza più luminosa.
Gian Mario Benzig, Corriere della Sera